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Opere fotografiche: La Vita Vince Sempre
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CURRICULUM ARTISTICO - Eventi salienti fino al 31 Dicembre 2017
2017 Ottobre
Fornisce il progetto grafico e le foto per il libro di Giuseppe Greco: “I miei sonetti”. Vi pubblica scatti di Roma: il Colosseo in copertina, er Palazzaccio, il Tevere, Castel Sant'Angelo, S.Pietro, etc.
Andreas McMüller è un artista di SHIBUSA Art gallery
Le opere vengono vendute da Shibusa s.a.s. - Sede in via Pasolini, 8 - 42023 Cadelbosco di sopra (RE) Italia
P.Iva /VAT e CF IT02720390356 - Telefono: 333.3920128 e-mail: mcmuller@shibusa.art
2017 Settembre
Mostra personale
“La Vita Vince Sempre” Hotel Dino, Baveno
In occasione dell’assemblea annuale della associazione S.I.S.T.E., Società Italiana di scienze applicate alle piante officinali ed ai prodotti per la salute, McMuller espone 25 stampe litografiche tratte dalle serie: “Natura” e “La Vita Vince Sempre”
La stampa delle litografie di McMuller avviene su una stupenda carta effetto stucco, con inchiostri atossici resistenti al tempo e garantiti non meno di 10 anni.
Erano esposti in mostra con il passepartout fronte e retro con attaccaglia centrale.
2017 Febbraio
Fiera dell’arte ARTEFIERA Genova
Presso lo stand della Galleria d’Arte Satura, ha partecipato esponendo 3 quadri del Progetto “McBlack”
Il soggetto è sicuramente d’appeal, ma resta grande la soddisfazione per le tante persone che si fermavano a guardare i tre McBlack, mentre nello stand di fronte c’erano opere da 100.000 euro.
McMuller espone in questa fiera una novità sostanziale, primo fra i fotografi italiani: la foto anticata. Un particolare procedimento del laboratorio di Milano che gli effettua le stampe invecchia la tela e fa crepare in poco tempo il supporto dell’inchiostro, ottenendo un effetto molto simile alla vernice dei dipinti d’epoca.
2016 Novembre
SATURA Art Gallery - Genova
Mostra personale “Inevitabili Rinascite”
Esposizione di 19 quadri tratto dalle serie: “Città Perdute” e “La Vita Vince Sempre”
Recensione del Critico Andrea Rossetti:
Lo sguardo asciutto verso una vita inquadrata alla base, trattata come espressione di natura alleggerita dagli eccessi architettonico-funzionali e sovrastrutturali che l’uomo le ha sistemato attorno.
Formalmente sgravata anche dall’uomo stesso, di una presenza tanto ingombrante che negli scatti di Andreas McMuller è categorizzata sull’essere “evanescenza implicita”, altra cosa rispetto al valore fotografico che detengono tutti quei sub-prodotti generati dall’attestazione della sua civiltà.
Nel suo linguaggio visivo McMuller ricostituisce così unitariamente i pezzi di un dibattito mai sopito tra l’essenzialità di un progresso manifesto e la natura, colei che difende la sua vitalità presentando il conto della propria esistenza in modo persistente, attiva, pervicace. Un compito antipatico sotto certi aspetti, ma anche espressivamente carico di soddisfazioni per il nostro fotografo.
Dopotutto è McMuller a certificare che La Vita vince sempre, serie orbitante attorno a un gesto fotografico in nessun modo invasivo sul fronte dell’immagine; dove l’obiettivo è specchio della sua concretezza e non cade quindi nel mood sensazionalistico-coercitivo di un qualunquismo poetico, in quanto deciso si sofferma a priori sugli aspetti potenzialmente contemplativi dello scatto. Ciò nonostante il fotografo sceglie in particolar modo risultati ampiamente comprensibili dal punto di vista narrativo, unici nel dare versione in tempo reale in cui l’etica dell’imparzialità non pesa, poiché il punto di vista sui fatti va oltre la stessa macchina fotografica.
Fenomenologia della speranza, della reale necessità di un futuro già manifesto nella partita tra un papavero e una prescindibile pavimentazione in cemento. In piedi in quel suolo, fermo in mezzo al traffico, McMuller gioisce mentre sancisce un eloquente Vita-Cemento 1-0, col suo rosso su grigio, una luce abbacinante e l’incuria visibilmente generalizzata.
Ovvero tutto ciò che costituisce senso in un fermo immagine di “stranamente ordinaria urbanità”.
2016 Autunno
Contest 2016 della rinomata Agenzia Fotografica MAGNUM - New York USA
Recensione di Lens Culture:
Andreas, ti ringrazio molto per aver condiviso il tuo lavoro.
[...] Negli scatti che hai inviato ci sono delle immagini molto valide.
Il tuo lavoro complessivamente funziona bene, sono molto attratto dal contrasto delle tue composizioni, nello specifico dal posizionamento del soggetto e dalla profondità (scala del soggetto).
Una delle caratteristiche forti delle tue immagini è l'uso prominente delle linee e degli angoli.
In ''il Ragazzo e la Montagna” e in ''Walking Shadow'' posizioni il soggetto nella parte esterna della cornice, ciò ti permette di riempire il resto della cornice con dettagli molto precisi. Anche le immagini seguenti presentano prospettive aree molto intense che enfatizzano la profondità spaziale implicita nella foto.
Inoltre sono molto incuriosito dalla tonalità generale in ''Dark Survivor'' e ''Green Scout''.
''Green Scout'' è particolarmente bella, sembra quasi che sia una foto monocromatica, infatti ho dovuto guardare molto attentamente e molto da vicino l'immagine per cogliere gli elementi di colore blu e verde.
In immagini come queste sento che il fotografo sta utilizzando volutamente e consapevolmente i colori come elemento di design. Sembra che tu stia mettendo in mostra come solo con un piccolo tocco di colore si possa creare un grande impatto nella fotografia.
Anche ''Stair to the Moon'' è altrettanto interessante come immagine per quanto riguarda il corrimano e gli angoli della scala, e ancora una volta hai utilizzato solo pochi elementi di colore. [...]
Mi sono divertito a guardare il tuo lavoro e l'ho apprezzato molto, spero di vederne ancora in futuro.
Anche ''Stair to the Moon'' è altrettanto interessante come immagine per quanto riguarda il corrimano e gli angoli della scala, e ancora una volta hai utilizzato solo pochi elementi di colore. [...]
Mi sono divertito a guardare il tuo lavoro e l'ho apprezzato molto, spero di vederne ancora in futuro.
2016 Luglio
Satura Art Gallery - Contest “Satura International”
Partecipa con il quadro: “50 sfumature di Rosso”
Artista premiato
2015 Settembre
Satura Art Gallery - Contest “SaturArte”
Partecipa con il quadro: “Il Ragazzo e la Montagna”
Artista segnalato
Il Direttore Artistico Mario Napoli:
Luglio 2015
Pubblica foto e articolo sul quotidiano "Il Giornale di Taranto".
In ferie al mare con la famiglia in quel di Torre Colimena, McMuller s'è trovato la strada bloccata da un incendio e con allegra faccia tosta si è spacciato per giornalista, riuscendo a superare il cordone di sicurezza ed a scattare le foto che il quodidiano locale ha poi pubblicato senza por tempo in mezzo, assieme all'articolo proposto da Andreas.
L'unica remora è che il caporedattore non ha saputo trattenersi ed ha cambiato il titolo, dall'originale "Pericolo scampato grazie alla perizia dei Vigili del Fuoco" ad un più usuale terrorismo giornalistico con "Paura tra la gente".
Vabbè ...resta la soddisfazione che le foto siano state pubblicate senza batter ciglio.
2014 Settembre
Collettiva editoriale “Visioni contemporanee”
Partecipa con quadro tratto da foto singola: “Foglie d’inverno”
Il Direttore Artistico Arpinè Sevagian:
"Attraverso l’obiettivo della macchina fotografica, Andreas McMuller ci conduce in un mondo fatto di delicata poesia dove la natura nei suoi aspetti formali diventa lo spunto di riflessione sul mistero che l’avvolge."
1°: 2014 Marzo
Galleria Elle TV – Mostra Collettiva “Storie e Distorsioni”
Partecipa con venti quadri tratti da altrettante foto singole e un collage
Il Critico d’Arte Siro Perin (dopo aver studiato l’intero portfolio):
Andreas McMuller intende l'arte come espressioni di emozioni che notoriamente non riusciamo a cogliere e perciò la funzionalità dell'arte è dunque la capacità di saper ritrovare queste emozioni per influenzare non solo lo sguardo ma soprattutto la psiche dello spettatore; il suo soggetto ideale è dunque la vita perché è piena di emozioni da scoprire.
Ecco che la fotografia impostata sulla riproduzione di paesaggi, talvolta dal piglio simbolico, si ammonta di altri valori quali appunto il riesumo delle cose perdute. Infatti, come afferma egli stesso, le sue foto sono la rappresentazione di una caccia al bello, anche nelle piccole cose della vita quotidiana ed inutile le quali possono, se recuperate attraverso l'interventazione artistica, offrire emozioni e perciò rivivere.